Pensieri in quarantena
Sono giorni nuovi. Nuova dimensione. Spazi ridotti e tempi dilatati.
Giorni di lavoro che diventa vita, vita che diventa lavoro.
Tornare sui banchi di scuola.
Guardarci negli occhi, noi tre. Che un po’ ci siamo scelti. E un po’ eravamo destinati.
Guardare in faccia chi ci ama dallo schermo del cellulare. Nonno ci manchi.
Suonare insieme, inventare canzoni. Perché la musica trova sempre la strada.
Leggere e scrivere, istanti e memorie. Piangere alla fine di un libro.
Fotografare i fiori e le foglie, scoprire gli anfratti del bosco davanti a casa. Cercare i segni di fate e folletti.
Riaffiorare di antiche paure. Sconfiggerle nell’intreccio delle nostre dita.
Stare immobili ad ascoltare un grillo nel mattino.
Stringere un cuscino a forma di cuore.
Capelli più lunghi, trucco leggero. Calze che diventano piccole. La partita di basket delle sei.
Ricevere la verdura del contadino e preparare ricette mai provate, che sanno di ritmi della natura.
Io. Che mi sento protetta, nonostante tutto e tutti.
Io. Che posso guardarvi dormire piano, mentre il sole entra dalle persiane.
Francesca